Prenditi cura dei tuoi sistemi idraulici: non cambiare l'olio.

Cosa succederebbe se uno dei tuoi sistemi idraulici critici si guastasse, ad esempio in una grande gabbia di laminazione? Potrebbe determinare un arresto della produzione, causando un fermo non programmato e perdite di produzione.

I sistemi idraulici si guastano a causa della contaminazione dell'olio.

Ma perché si guastano i sistemi idraulici? In base a uno studio¹, circa il 70% di tutti i guasti dei sistemi idraulici e dei problemi di usura dei componenti può essere attribuito alla contaminazione da particolato solido all’interno del sistema idraulico.

Cosa fanno i contaminanti al tuo olio

La contaminazione influenza la durata di esercizio dell’olio. I contaminanti che circolano in maniera incontrollata in un sistema causano dapprima il deterioramento graduale dell'olio e successivamente la perdita delle sue funzionalità. È necessario controllare in particolare tre tipi di contaminanti: nanoparticelle, varnish e acqua.

Le nanoparticelle costituiscono l’80% di tutte le particelle nell’olio e causano danni gravi. Fungono da catalizzatore per l’ossidazione, che accelera il processo di invecchiamento dell’olio. Sfortunatamente, i filtri tradizionali possono eliminare solo le microparticelle, ma non le nanoparticelle.

Il varnish causa usura e sollecitazioni termiche sulle macchine e accelera il deterioramento a causa dei prodotti di ossidazione.

La presenza di acqua nell'olio può determinare la corrosione e la riduzione della durata dei componenti. Inoltre, l'acqua può alterare anche la viscosità dell'olio, deteriorandone le proprietà lubrificanti.

Strategie per mantenere l’olio pulito

I metodi tradizionali per assicurare che l’olio idraulico sia pulito comportano il filtraggio continuo, il monitoraggio del conteggio delle particelle e l'esecuzione di analisi dell'olio per determinare quando è necessario sostituirlo. Spesso è necessario ricorrere a una combinazione di filtri in linea ad alta efficienza, sistemi di filtrazione offline (in dialisi) e filtri magnetici. Per eliminare l’acqua, possono essere necessari filtri speciali per l’assorbimento dell’acqua, unità di disidratazione a vuoto o separatori centrifughi. Tuttavia, a prescindere dall’efficienza del tuo sistema di filtrazione tradizionale, col tempo, dovrai sostituire l’olio.

Come ottenere un olio super pulito.

Sebbene i filtri tradizionali spesso eliminino dall’olio agenti contaminanti di grandi dimensioni, si verificherà comunque un deterioramento graduale che, nel tempo, richiederà la sostituzione dell’olio. Esiste, però, un’altra soluzione.

RecondOil Box di SKF è un sistema di filtrazione profonda ottimizzato che integra l'esclusiva tecnologia brevettata Double Separation Technology (DST) di RecondOil. Caratterizzato da un processo di separazione chimico/meccanico che non è limitato dalla dimensione dei pori del filtro, non pone alcuna restrizione per le dimensioni minime delle particelle che possono essere rimosse dall’olio. Elimina anche le temute nanoparticelle, oltre al varnish e all’acqua eventualmente presenti.

Lo stesso olio, ma più pulito

Con un unico sistema compatto installato offline (dialisi), facilmente installabile in qualsiasi applicazione, si ottiene un olio sempre pulito che garantisce processi stabili e affidabili. Grazie all’olio idraulico pulito, i tuoi sistemi idraulici funzioneranno in condizioni controllate, assicurando affidabilità e produttività.

Riduzione delle emissioni di CO₂

Dato che le tue macchine operano senza cambi d’olio, puoi anche evitare il rilascio di grandi quantità di emissioni di CO₂. In base a un’analisi sul ciclo di vita (LCA) eseguita dall’IVL Swedish Environmental Institute nel 2021, RecondOil Box consente di risparmiare 3,8 tonnellate di CO₂-eq. per ogni m3 di olio industriale rigenerato, anziché acquistare olio nuovo. Nel 2023, le soluzioni RecondOil hanno aiutato i nostri clienti a evitare cambi d’olio equivalenti a 6.700 tonnellate di emissioni di CO₂e.

1 “Primary Cause of Hydraulic System Failure: Dirty Oil”, Injection Molding, Volume 6, No.5, Maggio 1998, p.24-5.